domenica 11 agosto 2013

Amiche in famiglia....



Ho conosciuto Stefania al Chiosco della stazione di Pinerolo. E' successo nell'ottobre del 1998. Spesso ci ripenso e mi sembra una data così lontana... da allora ad oggi sono successe parecchie cose e se mi avessero detto che sarebbe accaduto tutto ciò che c'è stato in questi anni mi sarei fatta una grassa risata. Sedute a due tavolini diversi ci abbiamo impiegato davvero un attimo ad attaccar bottone e a conoscerci. Dopo poco tempo ci vedevamo spesso, oserei dire quotidianamente. E' stata una delle amicizie più sprint che abbia avuto. Mi sono affezionata a lei in modo velocissimo (cosa che peraltro in generale mi caratterizza sempre, purtroppo....) e abbiamo cominciato a frequentarci in modo assiduo e continuo per 2 mesi. Finchè non ha conosciuto Andrea, il suo attuale marito. Ovviamente io ho cominciato ad essere la sua seconda scelta, ma lo capivo visto che parevano davvero innamorati. Dovevo solo più conoscere la mia metà e poi, mi dicevo, saremmo stati felici in 4!!! Immaginavo le nostre uscite, che ne so, fare dei viaggi insieme, uscire al sabato sera insieme. E la soluzione a tutto ciò l' ha trovata lei. Suo fratello Mirko. E ha funzionato!!! La sua insistenza e caparbietà (di Stefania) e la sua dolcezza e la sua simpatia(di Mirko) mi hanno fatto capitolare tanto che dopo un mese eravamo finalmente 2 coppie. In effetti quello che avevo desiderato da single si stava avverando. Avevo la mia migliore amica che potenzialmete poteva essere la mia futura cognata. Come non esserne felice??? Alla faccia dei rapporti pessimi che ci sono tra cognati, mi dicevo, lei prima di essere mia parente è mia amica, cosa mai potrà farci cadere??? Ancora oggi quando guardo la mia raccolta delle foto più importanti della mia vita ce ne sono un paio che ci ritraggono felici di quel che allora avevamo ed eravamo. Tutto ciò finchè non sono rimasta incinta. Allora tutto è precipitato. Da allora il mio rapporto con mia cognata purtroppo si è annullato. Come se il nostro rapporto fosse una bolla di sapone e tutto ciò che è successo dopo quei mesi felici fosse un ago che l'ha scoppiata. 

 Con la stessa velocità con cui siamo diventate amiche, la nostra amicizia ha trovato un punto. In questi 15 anni non c'è ottobre che non penso al giorno in cui ci siamo conosciute, e "festeggio" il nostro anniversario da sola. Perchè nonostante non fosse più mia amica rimaneva mia cognata ed io non riuscivo proprio a smettere di chiedermi il perchè l'arrivo di un bambino potesse allontanare invece che unire ancora di più. Mi sembrava di essere stata leale con lei, sincera e disponibile sempre. Ma niente era servito. Così non avevo solo mia suocera a darmi contro per una gravidanza inaspettata ma anche questa ragazza con cui nel tempo varie volte ho avuto da ridire. Avevo perso per sempre quella che credevo sarebbe stata una vita famigliare serena. D'altronde non si può avere tutto dalla vita. Ma avevo Mirko dalla mia. Stefania è stata l'unica amica-sprint che i primi anni  mi ha resa tanto felice quanto disperata dopo. Con il tempo poi ha tirato fuori in me una serie di emozioni che non credevo mai più di avere e che soprattutto non pensavo di aver bisogno di tirar fuori. L'ho detestata, ho pianto tanto per lei, ho pensato cose cattive e ne ho anche dette. Ho strappato l'unica foto che avevo che ritraeva lei e me sorridenti e abbracciate. Tutte le volte che ci si trovava dai suoi e non si cadeva in discussioni sterili ma addirittura si riuscivano a fare due chiacchere tranquillamente accompagnate magari da due risate io mi illudevo che ci si potesse riavvicinare. E la minima reazione negativa successiva mi faceva capire che era proprio stata un'illusione. Ad un certo punto erano tante la mia delusione e la mia rabbia che le ho scritto una lettera kilometrica per dirle tutto ciò che avevo provato negli anni indietro, tra cui che non volevo più vederla nè sentirla. Era realmente una condizione che mi sentivo addosso. Mi sentivo come chi è innamorato di una persona e pur essendo cosciente del fatto che questa non ricambierà mai l'amore, si illude ogni volta che questa persona le fa un sorriso o scambia 2 parole in più del dovuto. Ma era anche una situazione impossibile essendo lei sorella e figlia degli stessi genitori di mio marito. 
Con gli anni, con i figli e con la maturazione che è avvenuta dopo che sono nati i pupi, oltre alla delusione ho cercato di  capire il motivo che l'aveva portata a comportarsi così con me. Essendo diventata mamma ho compreso che questo ruolo spesso può essere devastante sui propri figli se ciò che caratterizza i genitori è l'ignoranza e la presunzione. Amare tantissimo con tutti se stessi i propri ragazzi e dedicare la propria vita solo ed esclusivamente a loro non sempre dà buoni risultati sui figli. L'ho visto soprattutto vivendo sotto lo stesso tetto con mio marito. Più era abitudinaria la frequentazione in casa dei suoceri e più potevo capire il disagio che avrà vissuto mia cognata durante i miei 9 mesi di gravidanza e i successivi anni prima del  suo matrimonio ....e più cercavo di mettermi nei suoi panni e più mi passava questo malessere nei suoi confronti. E più mi passava questa sensazione che mi rendeva arrabbiata e delusa e meno era l'illusione che tra noi potesse rinascere ciò che io avevo vissuto inizialmente.

Nel frattempo anche lei è diventata mamma....di un paio di cuccioli pelosi che presto sono diventati 4. Io rimanevo incinta e lei poco prima o poco dopo prendeva un cucciolo di cane. Non so se questo stato materno, una consapevolezza in più, il crescere grazie a dei figli, che siano sangue del tuo stesso sangue o pelosi, un pò di tolleranza e pazienza di prima, insomma tutto ciò ha contribuito ad un andare d'accordo nel modo migliore, in modo disinteressato e distaccato. Il numero dei suoi cani, poi, è cresciuto, ha superato il mio di figli e ora ha una squadra non indifferente. E questo post nasce proprio dall'ultima volta che l'ho vista insieme al marito e abbiamo avuto modo di chiacchierare un pò. Entrambi parlavano di questi cani come io parlo dei miei figli....e forse nemmeno. Con un amore ed una passione che mai avevo visto e mai soprattutto avrei immaginato in lei. Ho proprio pensato, mentre parlava del carattere di un cane piuttosto che dell' altro, che il dover accudire qualcuno, in questo caso uno o più cuccioli, ti rende migliore, più predisposto anche agli altri. Io non lo so se ora mia cognata si senta diversa rispetto a prima che anche lei assumesse il ruolo di educatrice. Ma a me piace di più. La vedo più serena, più predisposta al dialogo ma soprattutto ad ascoltare, e questo suo lato mi piace decisamente di più di ciò che ho conosciuto 15 anni fa. Ora siamo adulte entrambe e non cerchiamo più l'amicizia che ci ha coinvolte quando eravamo ragazze. Però è più semplice il confronto. Meno scortese, meno dannoso, meno negativo. E' un confronto. Che magari aiuta anche a crescere perchè porta al pensiero e alla riflessione. Non si urla, non si cerca di prevaricare una sull'altra, non si porta a dirsi cattiverie. Io non sto più male, non mi aspetto più niente. Probabilmente questa "indifferenza"  che sento dentro di me, che prendo le cose come vengono e non come vorrei che fossero, mi porta a fare anche 2 risate in più. E quando leggo i bigliettini che ci scrivevamo e ci lasciavamo al Chiosco se non ci vedevamo o guardo le foto che so che sono state scattate nelle ore trascorse insieme sorrido e basta invece che sorridere con l'amaro in bocca. Ora so che se ci si scrive qualche messaggio su Facebook o sul cellulare sono parole sincere davvero, senza alcun fine se non a se stesso. E nonostante tutto sono contenta di come sono andati 15 anni. Tornassi indietro cercherei di vivere il tutto senza farmi troppo del male e senza illudermi troppo. D'altronde di amicizie vere ne ho avute in questi anni. Forse è più il mito della cognata amica che mi sarebbe piaciuto vivere. Probabilmente doveva andare così. E ora prendo ciò che la vita mi dà ogni giorno. Il confronto con una cognata che mi parla dei suoi figli e a cui io parlo dei miei. Nulla di più, ma anche nulla di meno e di questo ne sono felice. Tutto sommato sono contenta di non aver mollato la famiglia di mio marito quando ne sentivo la necessità. Il dolore mi ha reso più forte. Oggi non avrei tutto ciò ma quello che mi interessa di più è che i miei figli non avrebbero l'amore dei nonni e degli zii che hanno ora. E quando ci si trova a Natale o alle varie feste ringrazio Dio per avermi donato il marito che ho con tutta la sua famiglia. E anche se a Mirko ho sempre detto (e ne sono convinta tuttora) che eravamo comunque destinati ad incontrarci, in qualche modo, non ringrazio solo la fortuna per essere sua compagna di vita da 14 anni. 
Lo zampino, lei, ce l'ha messo eccome. E quindi dopo tanto tempo finalmente posso dire con un sorriso ciò che ho pensato a denti stretti per 15 anni. Grazie per avermi fatto conoscere tuo fratello. 
E' stato il più bel regalo che potessi farmi.