lunedì 30 dicembre 2013

Tirando le somme....




Manca  un giorno alla fine dell'anno. Questi 12 mesi non sono volati....di più. Il 2013 è stato per me l'anno delle discussioni. Ahimè, avrei voluto chiuderlo con un altro spirito eppure se torno indietro con la mente mi rendo conto di aver discusso, sia a voce che per iscritto, davvero tanto. Discussioni che hanno portato a piccole e a grandi fratture che sicuramente con l'impegno di entrambi i fronti (in questo caso mio e del resto del mondo....) si sarebbero potute risolvere diversamente. Perchè le discussioni possono essere anche costruttive se da entrambe le parti c'è il volere di guardarsi dentro e riflettere sui propri errori. Chè anche quando si pensa di essere nel giusto, già solo perchè si è arrivati alla discussione vuol dire che un minimo di colpa la si ha. E la mia colpa me la prendo tutta. Ma è stato abbastanza sfiancante, spero che il nuovo anno mi porti più serenità.


I primi problemi li ho avuti con le mie figlie, arrabbiate per il trasferimento. Il cambio di paese, scuola, abitudini e amicizia le ha destabilizzate non poco e per tutto l'anno ho cercato di convincerle quanto possa essere bello cambiare ogni tanto e rifarsi altre amicizie e compagnia. Un buco nell'acqua. Ogni cosa che succedeva era rimandata al fatto che avevamo cambiato (qualche litigata tra compagne, un brutto voto, il disubbidire in casa....). Ora le discussioni sono diminuite ma ogni tanto viene fuori la frase: "Se non ci fossimo trasferiti, a quest'ora....."  Sgrunt!!!


Anche con mio marito le discussioni non sono mancate. Da un anno lavoro tutte le sere; lui arriva a casa ed io esco. E' vero, sono solo al piano di sotto, ma vedendoci 10 minuti al mattino e 10 minuti alla sera non sempre ci si dice tutto. Per cui è stato tutto un: "Non parliamo più, non me l'hai detto, non ero stato avvisato, quando me l'hai detto?, guarda che non me l'hai detto..." AAARRRGGGHHHH!!!!! Che fatica!!! Per poterci vedere un pò di più, il maritozzo ha cominciato a scendere dopo aver messo a dormire i pupi, in questo modo riusciamo a vederci un pò di più e a volte riusciamo a raccontarci qualcosa in più....


Ho discusso con piccole fratture anche con mio fratello e i miei genitori: con entrambi stiamo cercando ancora un certo equilibrio, dato che siamo passati a lavorare gomito a gomito, soprattutto con il fratellino. Non è il lavoro di per sè. Insieme, come dice Checco Zalone, "siamo una squadra fortissimi!!!" ma è la visione diversa della gestione del locale che imbroglia. Lui ha una impostazione molto rigida: in sala con la divisa, la famiglia e il lavoro devono stare separati, i bicchieri si portano in un determinato modo, in sala non ci devono essere schiamazzi bambineschi o alcune idee malsane (per lui) sul lavorare in un ristorante non devono essere nemmeno prese in considerazione. Io sono molto più alla buona. Per me non era IL ristorante, quello che volevo mettere su. Per me era un posto dove rifugarsi per cibarsi in modo naturale e farsi coccolare dai gustosi piatti e da una sala e personale accogliente. Non pensavo ai calici, ad una divisa standard, volevo più una cosa a misura di bimbi e di persone alla buona. Chè le persone chic ci sono, lo so, e so che sono anche loro da considerare come tale e pensavo quindi, come dire, di adeguarmi alla tipologia del cliente che entra nel locale mantenendo comunque una base semplice e non classica. Ma tutto ciò ovviamente era nella mia testa e cercare di avvicinarla alla testa di mio fratello è stato veramente difficoltoso se non impossibile. Quindi, dopo un anno, stiamo ancora cercando di trovare una quadra che smetta di farci discutere e che ci avvicini sempre di più creando meno danni possibile. Ma so che il percorso non sarà affatto sempice, se non altro perchè non ho più voglia di discutere soprattutto con lui e (ancora più soprattutto) con i miei, quindi come ho fatto quest'anno cederò ancora di più a lui, nel minimo possibile, i diritti di decisione.



A parte varie discussioni con i vicini di casa (discussioni peraltro fatte amabilmente e in modo pacifico con il padrone più che con i vicini, vista la loro codardia) quest'anno ho chiuso il mio rapporto di "convivenza" con un gruppo di mamme con cui dividevo da qualche tempo le mie idee e il mio stile di vita. Da loro ho imparato tanto e spero di aver lasciato anche un pò della mia scia. Ma quando vedo troppa presunzione e poca umiltà nelle persone, io mi tiro indietro. E manco avessi avuto a che fare con persone ignoranti...no, anzi!!! Tutte studiate e con un ottimo livello di preparazione sia scolastica che in varie materie che toccano la vita quotidiana di noi mamme, moglie, cuoche casalinghe ed altro.....Non che sia una sciagura studiare, altrochè....con tutti i soldi che hanno usato i miei per farmi studiare avrei dovuto essere plurilaureata, e manco ho dato loro la soddisfazione di una intelligenza brillante...ma penso anche che a volte la troppa cultura a volte annebbi la vista su ciò che è la vita "terrena" di tutti i giorni...Personalmente mi reputo fin troppo esaminatrice della mia coscienza per poter dire di non averci provato a non sbottare in alcuni momenti e lasciar perdere, adeguarmi ed ingoiare. Se l'ho fatto è proprio perchè non se ne poteva più della situazione.  Poi ecco, sono anche un pò paladina della giustizia, lo sono sempre stata anche a scuola: se vedo delle ingiustizie non riesco a non tacere. E così me le sono "prese" per me, per il mio caratteraccio (perchè SO di averlo!!) e per gli altri. Ma insomma, sono arrivata alla conclusione che se è andata così probabilmente in quel gruppo di "mamme dotte" (senza offesa, naturalmente!!) io mi amalgamavo come l'acqua con l'olio... e la frase di Luther King è la frase più azzeccata dell'anno per me. Troppo facile limitarsi ad offendersi o a starci male quando viene fuori la verità. E' vero, è la mia verità e chiunque potrebbe non essere d'accordo col mio pensiero. Un minimo però, dovrà far riflettere, no??? E invece no. E quindi davanti a tanta saccenza e presunzione non posso far altro che alzare le mani e arrendermi. Ci sono persone che si incontrano nella vita con cui non ci si riesce ad amalgamare. Sono state importanti per me, ma evidentemente non si è così necessarie da completarsi vicendevolmente. E' un peccato, ma d'altronde anche nei gruppi di animali, c'è sempre la pecora nera. E in quel gruppo lo ero io.



Ed ora sono in un altro gruppo di nonsolomamme con cui vado persin più d'accordo, ma a debita distanza. Ovvero, tutta la mia disponibilità nel lasciar entrare in casa mia e nel mio cuore alcune persone ora non c'è più. E su questo dovrò continuare a lavorarci bene. Sono sempre mamme molto intelligenti, acculturate e alcune anche studiate. Ma insomma sono più alla buona, riesco a interagirci meglio, ecco!!! 

Quindi, dopo tutte queste discussioni spero che il 2014 mi riservi un anno più pacifico, se non altro perchè dopo questi 12 mesi di transizione, credo di meritarmi un pò di...serenità....!!!

Ed è con tutto il mio cuore che auguro a tutti voi un futuro pieno di amore, salute e fortuna, che parrà un augurio davvero banale ma averne già almeno uno dei 3 oggi come oggi per qualcuno è un'utopia.... 
Auguri davvero a tutti!!!!

mercoledì 11 dicembre 2013

poco tempo, cotechino e nutellata

Vorrei parlare di un sacco di cose. Fosse per me il mio blog potrebbe essere un diario segreto,  ma il turbinio quotidiano non mi permette tutto il tempo che dovrei/vorrei impiegare per scriverci....vorrei parlare del primo compleanno del ristorante che il mio fratellino ed io gestiamo, delle difficoltà che abbiamo avuto e che tuttora abbiamo; vorrei parlare di ciò che penso di questo blocco delle strade delle città italiane partito il 9 dicembre e che tuttora continua; vorrei parlare del Natale che sta per arrivare, mancano pochissimi giorni; vorrei fare un resoconto di questo anno trascorso, per le discussioni e le chiusure di vari rapporti che ho affrontato (ahimè) per via del mio caratter(accio)e e per il carattere di chi ho frequentato; vorrei parlare di come finalmente dopo 20 anni che sono donna sto risolvendo il mio malessere mensile del mestruo grazie alla coppetta e agli assorbenti lavabili;  vorrei parlare della scuola di Veronica,  delle amicizie di Becky,  del carattere di Maddalena, della dolcezza di Gioele e dello splendido rapporto che mi unisce a Mirko dopo quasi 15 anni che stiamo insieme,  10 anni di matrimonio,  4 figli e tanti problemi che attanagliano la tanto desiderata tranquillità quotidiana come in tante famiglie negli ultimi tempi.
Sperando di riuscire a parlare di tutto nei prossimi post mi limiterò a trascrivere 2  ricette che ho provato ultimamente ma che oggi mi sono venute vergognosamente bene.


COTECHINO VEGANO CON PUREA DI PATATE
col mio fratellino stavamo preparando il menu di capodanno e siamo incappati in un secondo che ci ha colpiti: il cotechino vegano.
La ricetta originale l'ho trovata su vegan blog ma non avendo tutti gli ingredienti a disposizione l'ho leggermente cambiata facendola un pò anche mia. Ma il risultato è stato fantastico e soddisfacente per me.



Ho fatto cuocere un tot di lenticchie. Ne ho prelevate 250 gr asciutte e le ho messe nel bimby a cui ho aggiunto un mix tritato di sale grosso, coriandolo, pepe nero, zenzero tritato, noce moscata,  e qualche erba secca a piacere.  Ho aggiunto 55 gr di glutine di grano,  3 cucchiai di olio evo e ho tritato per amalgamare bene il tutto. Ho tolto l'impasto dal boccale e ho impastato a mano. Ho messo un bicchiere di vino bianco in un piatto fondo e ci ho rotolato l'impasto in modo che assorbisse il liquido.  Il profumo era fantastico davvero. L'impasto era morbido e appiccicoso.  Gli ho dato la forma di un salamotto cotechinoso e come da ricetta originale l'ho messo a bollire per 40 minuti in una pentola di brodo di verdure bollente avvolto in un canovaccio a caramella e legato con in nodo con le due estremità.  Beh dopo la bollitura e dopo aver preparato la purea con 500 gr di patate, 150 gr di latte di riso, sale, noce moscata e pepe ho tolto il canovaccio bollente dalla pentola ustionandomi le dita e maledicendomi per la poca pazienza, e l'ho tagliato a fette. Non potevo credere a ciò che vedevo: fette morbide, compatte molto simili ad un cotechino che accostate alla purea mi facevano sognare.



Nel pomeriggio Becky ha invitato una sua compagna a fare merenda a casa dopo la scuola e poiché ha avuto la visita dal dentista che dopo quasi un anno ogni mese continua a farle mensilmente i complimenti per l'impegno costante con cui mette l'apparecchio e fa gli esercizi assegnatele ho deciso di premiarla con pane e nutellata.

PANE E NUTELLA FATTA IN CASA CON SPREMUTA DI ARANCE

Ho frullato nel mio ormai indispensabile bimby 80 gr di un mix fra nocciole e anacardi non tostati nè salati. Mentre si frullavano ho aggiunto 180 gr di fruttosio. Ho aggiunto 250 gr di cicioccolato fondente e amalgamato Il tutto con 100 gr di latte di riso. Ho spruzzato un pò di cannella e quando era della consistenza piuttosto nutellosa l'ho invasettata e spremuto le arance. Dopodiché tutta la famiglia ha fatto merenda ed è quasi terminata. Che schifo!!!!




martedì 22 ottobre 2013

Educare i propri figli

 

Qualche tempo fa mi è stata consigliata la lettura di "Amarli senza se e senza ma" di Alfie Kohn.
Ovviamente il riferimento del titolo va ai propri figli/bimbi.
Diciamo che, sebbene l'autore mi sia stato sulle balle fin da subito per il suo ripetere millemila volte quanto i genitori siano imperfetti con i propri figli (e chi non lo è???) e per il suo modo di illustrare le sue idee ergendosi da un pulpito (mi pacerebbe vedere il suo modo di essere papà nella quotidiano oltre che nello sfogliare le sue pagine), la sua tesi di fondo che le lodi, come le punizioni, sui bimbi a volte possano essere dannosi. L'autore fa molti esempi di vita quotidiana, cita molti casi visti al supermercato, per strada o raccontati da altre mamme. Dà un'idea di come possa essere sbagliato mettere in punizione spesso i propri figli, di quanto sia terribile sculacciarli, di quanto possa confonderli sentirsi lodare spesso oppure di come non si debba arrivare a manipolarli invece che educarli con l'amore, appunto, incondizionato.
Io credo solo che un genitore, se è felice e pronto ad esserlo, si mette spesso in discussione e il suo amore per i pargoli sia già incondizionato. Ovvio che una persona sbaglia sempre, di continuo, per poi rivedersi e correggere gli errori. Non sbaglierà più sulla stessa cosa, almeno ci proverà, ma sicuramente sbaglierà su altro per poi ricorreggere anche quello e via di seguito. Questi libri possono dare un'idea del tema messo in discussione ma non sono una verità assoluta. Almeno non per me. Fino a poco tempo fa credevo che la mia primogenita fosse la cavia dei miei figli. Sbagliato con lei, tutto giusto con gli altri. Beh, non è proprio così. Ogni figlio è un essere a sè, col suo carattere, i suoi modi di porsi e di vedere e capire le cose. E col senno di poi mi sono accorta che determinati atteggiamenti molto duri con lei potevano andare bene (per me) perchè aveva un determinato atteggiamento ma non per la secondogenita che era completamente diversa. Questi atteggiamenti hitleriani invecchiando e con la seconda ondata di figli l'ho abbandonata dando spazio a più pazienza e più tolleranza che mi hanno però portata a sbagliare dall'altro verso. Perchè non è vero che una madre tollerante e paziente è una mamma migliore. Sempre secondo me, ovviamente. Io sono della filosofia del polso duro comunque, tolleranza o meno. In questi anni ho capito che il mestiere del genitore è un mestiere fai da te. Perchè un sacco di persone intorno (nonni, vicini di casa, insegnanti, passanti per la strada), una miriade di manuali possono suggerire qual è l'atteggiamento utile per affrontare varie situazioni con i bimbi ma poi spetta al genitore stesso spalmarlo in giusta dose sul proprio figlio. Ogni genitore a mio parere potrebbe scrivere un manuale perchè di fatto non è altro che mettere per iscritto le proprie esperienze e le proprie idee. Ecco perchè non trovo ci sia da scandalizzarsi se si sente un genitore che segue il metodo Estevill piuttosto che il metodo Kohn oppure di SOS Tata. 


Ognuno di questi metodi ha idee simili o diverse, gestite in modo uguale o diverso. E poi perchè seguire un metodo? Uno ci prova.
Abbella!!!, sulla pelle dei tuoi figli ci provi??? Essì, è questo l'essere genitore. Razionalmente direi purtroppo. Ma di fatto siamo questo. A mio avviso tutti noi siamo cavie. Ma non solo dei propri genitori. Della vita stessa. Il mio comportamento è questo. A volte posso sbagliare e ledere non intenzionalmente qualcuno. Me ne rendo conto e posso aggiustare il tiro. Ma alla fine la persona lesa non è un pò cavia del mio comportamento? Quante volte siamo stati trattati male da qualcuno? La maestra, un professore, un vigile, un vicino di casa, un collega, il fratello, la nonna....può capitare che ci si trovi ad essere trattati male. Se abbiamo a che fare con persone intelligenti si accorgeranno di essere stati sgarbati e ci chiederanno scusa e quel comportamento (forse) cercheranno di non averlo più. Essere genitori alla fine della fiera è un pò la stessa cosa. Sbagli e raddrizzi il tiro, sbagli e raddrizzi il tiro....Sia ben chiaro, so che si potrebbe leggere della superficialità nelle mie parole, ma non è così. Mi sento molto realista. Perchè sono una mamma che si mette moooolto in discussione e non è che questi manuali, i consigli o i programmi in tv non mi servano perchè sono superiore, attenzione!!! Mi servono perchè confronto il mio modo di pormi verso i miei figli con i consigli letti, guardati o ascoltati e quando li trovo utili e positivi cerco di farli miei. Ma sono sempre in continua evoluzione e parlando con altre mamme condivido lo stesso comportamento. Cerco di essere me stessa, capisco che lodare troppo i pupi con l'andare del tempo possa diventare loro sfavorevole, ma credo sempre nella giusta dose di tutto. Un "brava!!!" accompagnato ad un forte abbraccio a mia figlia se torna a scuola con un 8 mi viene spontaneo come anche tanti complimenti al pupo che impara a parlare. Certo non organizzo una festa per celebrarli, ma insomma, uso il (mio) buon senso, ecco. Cosa mi serve dirgli bravo e poi dirmi: no, non devo dirgli che è bravo (seguendo la tesi kohn, ad esempio???). Non sono un robot, viene spontaneo essere felice, arrabbiato e triste in vari momenti e in disparate situazioni. E può capita anche con le sculacciate. Sinceramente sono del partito che una sculacciata non ha mai fatto male a nessuno. Che faccia bene è un altro discorso. Con la mia primogenita so di aver esagerato e crescendo io con lei e avendo altri pargoli sono state sempre più le volte che ho sbottato dentro di me che su di lei/loro. Ma insomma, ancora oggi sbotto e sinceramente mi capita di ritrovarmi a sculacciare. Oggi però lo vivo in maniera diversa. Mi sento e ne esco sconfitta dalla discussione con loro perchè so di avere esercitato un potere su di loro che so essere davvero impari. Ma la vivo dentro di me. Con loro ne parlo, se ne conviene chiedo scusa, ma insomma non mi sento in colpa per giorni. Potrò sembrare meschina per qualcuno, lo so, pure ad ammettere certi miei limiti. Quando ero giovincella ho "subìto" delle decisioni dei miei genitori su di me che mi hanno offesa lì per lì perchè non sentivo considerato il mio desiderio di vivere una determinata esperienza. Oggi ci ripenso e ringrazio Dio di aver avuto i miei pilastri al mio fianco che mi hanno saputo indirizzare per la retta via. Vedo alcune mamme che chiedono spesso il consenso ai bimbi, perchè secondo loro è questione di rispetto nei confronti dei bambini, perchè nonostante siano piccoli sono sempre esseri con una propria testa. Non sono del tutto d'accordo. Io (io, eh??) genitore mi sento responsabile dell'educazione dei miei figli che impartisco io, non che scelgono loro, sempre ovviamente nella giusta misura. E a volte ciò lo si fa con il polso duro. D'altronde anche l' aquila per educare i loro aquilotti al volo quando decide che è il momento comincia a spingerli col becco finchè i piccoli non si buttano...mica  glielo chiede, lo fa e basta!!! Eppure sono sicura che anche il suo è un amore incondizionato, come quello che Kohn spinge i genitori a provare per i propri figli. E come sono sicura che ogni genitore che si mette in discussione ami in modo incondizionato i propri pargoli e che anche sbagliando voglia per loro solo il meglio.

domenica 11 agosto 2013

Amiche in famiglia....



Ho conosciuto Stefania al Chiosco della stazione di Pinerolo. E' successo nell'ottobre del 1998. Spesso ci ripenso e mi sembra una data così lontana... da allora ad oggi sono successe parecchie cose e se mi avessero detto che sarebbe accaduto tutto ciò che c'è stato in questi anni mi sarei fatta una grassa risata. Sedute a due tavolini diversi ci abbiamo impiegato davvero un attimo ad attaccar bottone e a conoscerci. Dopo poco tempo ci vedevamo spesso, oserei dire quotidianamente. E' stata una delle amicizie più sprint che abbia avuto. Mi sono affezionata a lei in modo velocissimo (cosa che peraltro in generale mi caratterizza sempre, purtroppo....) e abbiamo cominciato a frequentarci in modo assiduo e continuo per 2 mesi. Finchè non ha conosciuto Andrea, il suo attuale marito. Ovviamente io ho cominciato ad essere la sua seconda scelta, ma lo capivo visto che parevano davvero innamorati. Dovevo solo più conoscere la mia metà e poi, mi dicevo, saremmo stati felici in 4!!! Immaginavo le nostre uscite, che ne so, fare dei viaggi insieme, uscire al sabato sera insieme. E la soluzione a tutto ciò l' ha trovata lei. Suo fratello Mirko. E ha funzionato!!! La sua insistenza e caparbietà (di Stefania) e la sua dolcezza e la sua simpatia(di Mirko) mi hanno fatto capitolare tanto che dopo un mese eravamo finalmente 2 coppie. In effetti quello che avevo desiderato da single si stava avverando. Avevo la mia migliore amica che potenzialmete poteva essere la mia futura cognata. Come non esserne felice??? Alla faccia dei rapporti pessimi che ci sono tra cognati, mi dicevo, lei prima di essere mia parente è mia amica, cosa mai potrà farci cadere??? Ancora oggi quando guardo la mia raccolta delle foto più importanti della mia vita ce ne sono un paio che ci ritraggono felici di quel che allora avevamo ed eravamo. Tutto ciò finchè non sono rimasta incinta. Allora tutto è precipitato. Da allora il mio rapporto con mia cognata purtroppo si è annullato. Come se il nostro rapporto fosse una bolla di sapone e tutto ciò che è successo dopo quei mesi felici fosse un ago che l'ha scoppiata. 

 Con la stessa velocità con cui siamo diventate amiche, la nostra amicizia ha trovato un punto. In questi 15 anni non c'è ottobre che non penso al giorno in cui ci siamo conosciute, e "festeggio" il nostro anniversario da sola. Perchè nonostante non fosse più mia amica rimaneva mia cognata ed io non riuscivo proprio a smettere di chiedermi il perchè l'arrivo di un bambino potesse allontanare invece che unire ancora di più. Mi sembrava di essere stata leale con lei, sincera e disponibile sempre. Ma niente era servito. Così non avevo solo mia suocera a darmi contro per una gravidanza inaspettata ma anche questa ragazza con cui nel tempo varie volte ho avuto da ridire. Avevo perso per sempre quella che credevo sarebbe stata una vita famigliare serena. D'altronde non si può avere tutto dalla vita. Ma avevo Mirko dalla mia. Stefania è stata l'unica amica-sprint che i primi anni  mi ha resa tanto felice quanto disperata dopo. Con il tempo poi ha tirato fuori in me una serie di emozioni che non credevo mai più di avere e che soprattutto non pensavo di aver bisogno di tirar fuori. L'ho detestata, ho pianto tanto per lei, ho pensato cose cattive e ne ho anche dette. Ho strappato l'unica foto che avevo che ritraeva lei e me sorridenti e abbracciate. Tutte le volte che ci si trovava dai suoi e non si cadeva in discussioni sterili ma addirittura si riuscivano a fare due chiacchere tranquillamente accompagnate magari da due risate io mi illudevo che ci si potesse riavvicinare. E la minima reazione negativa successiva mi faceva capire che era proprio stata un'illusione. Ad un certo punto erano tante la mia delusione e la mia rabbia che le ho scritto una lettera kilometrica per dirle tutto ciò che avevo provato negli anni indietro, tra cui che non volevo più vederla nè sentirla. Era realmente una condizione che mi sentivo addosso. Mi sentivo come chi è innamorato di una persona e pur essendo cosciente del fatto che questa non ricambierà mai l'amore, si illude ogni volta che questa persona le fa un sorriso o scambia 2 parole in più del dovuto. Ma era anche una situazione impossibile essendo lei sorella e figlia degli stessi genitori di mio marito. 
Con gli anni, con i figli e con la maturazione che è avvenuta dopo che sono nati i pupi, oltre alla delusione ho cercato di  capire il motivo che l'aveva portata a comportarsi così con me. Essendo diventata mamma ho compreso che questo ruolo spesso può essere devastante sui propri figli se ciò che caratterizza i genitori è l'ignoranza e la presunzione. Amare tantissimo con tutti se stessi i propri ragazzi e dedicare la propria vita solo ed esclusivamente a loro non sempre dà buoni risultati sui figli. L'ho visto soprattutto vivendo sotto lo stesso tetto con mio marito. Più era abitudinaria la frequentazione in casa dei suoceri e più potevo capire il disagio che avrà vissuto mia cognata durante i miei 9 mesi di gravidanza e i successivi anni prima del  suo matrimonio ....e più cercavo di mettermi nei suoi panni e più mi passava questo malessere nei suoi confronti. E più mi passava questa sensazione che mi rendeva arrabbiata e delusa e meno era l'illusione che tra noi potesse rinascere ciò che io avevo vissuto inizialmente.

Nel frattempo anche lei è diventata mamma....di un paio di cuccioli pelosi che presto sono diventati 4. Io rimanevo incinta e lei poco prima o poco dopo prendeva un cucciolo di cane. Non so se questo stato materno, una consapevolezza in più, il crescere grazie a dei figli, che siano sangue del tuo stesso sangue o pelosi, un pò di tolleranza e pazienza di prima, insomma tutto ciò ha contribuito ad un andare d'accordo nel modo migliore, in modo disinteressato e distaccato. Il numero dei suoi cani, poi, è cresciuto, ha superato il mio di figli e ora ha una squadra non indifferente. E questo post nasce proprio dall'ultima volta che l'ho vista insieme al marito e abbiamo avuto modo di chiacchierare un pò. Entrambi parlavano di questi cani come io parlo dei miei figli....e forse nemmeno. Con un amore ed una passione che mai avevo visto e mai soprattutto avrei immaginato in lei. Ho proprio pensato, mentre parlava del carattere di un cane piuttosto che dell' altro, che il dover accudire qualcuno, in questo caso uno o più cuccioli, ti rende migliore, più predisposto anche agli altri. Io non lo so se ora mia cognata si senta diversa rispetto a prima che anche lei assumesse il ruolo di educatrice. Ma a me piace di più. La vedo più serena, più predisposta al dialogo ma soprattutto ad ascoltare, e questo suo lato mi piace decisamente di più di ciò che ho conosciuto 15 anni fa. Ora siamo adulte entrambe e non cerchiamo più l'amicizia che ci ha coinvolte quando eravamo ragazze. Però è più semplice il confronto. Meno scortese, meno dannoso, meno negativo. E' un confronto. Che magari aiuta anche a crescere perchè porta al pensiero e alla riflessione. Non si urla, non si cerca di prevaricare una sull'altra, non si porta a dirsi cattiverie. Io non sto più male, non mi aspetto più niente. Probabilmente questa "indifferenza"  che sento dentro di me, che prendo le cose come vengono e non come vorrei che fossero, mi porta a fare anche 2 risate in più. E quando leggo i bigliettini che ci scrivevamo e ci lasciavamo al Chiosco se non ci vedevamo o guardo le foto che so che sono state scattate nelle ore trascorse insieme sorrido e basta invece che sorridere con l'amaro in bocca. Ora so che se ci si scrive qualche messaggio su Facebook o sul cellulare sono parole sincere davvero, senza alcun fine se non a se stesso. E nonostante tutto sono contenta di come sono andati 15 anni. Tornassi indietro cercherei di vivere il tutto senza farmi troppo del male e senza illudermi troppo. D'altronde di amicizie vere ne ho avute in questi anni. Forse è più il mito della cognata amica che mi sarebbe piaciuto vivere. Probabilmente doveva andare così. E ora prendo ciò che la vita mi dà ogni giorno. Il confronto con una cognata che mi parla dei suoi figli e a cui io parlo dei miei. Nulla di più, ma anche nulla di meno e di questo ne sono felice. Tutto sommato sono contenta di non aver mollato la famiglia di mio marito quando ne sentivo la necessità. Il dolore mi ha reso più forte. Oggi non avrei tutto ciò ma quello che mi interessa di più è che i miei figli non avrebbero l'amore dei nonni e degli zii che hanno ora. E quando ci si trova a Natale o alle varie feste ringrazio Dio per avermi donato il marito che ho con tutta la sua famiglia. E anche se a Mirko ho sempre detto (e ne sono convinta tuttora) che eravamo comunque destinati ad incontrarci, in qualche modo, non ringrazio solo la fortuna per essere sua compagna di vita da 14 anni. 
Lo zampino, lei, ce l'ha messo eccome. E quindi dopo tanto tempo finalmente posso dire con un sorriso ciò che ho pensato a denti stretti per 15 anni. Grazie per avermi fatto conoscere tuo fratello. 
E' stato il più bel regalo che potessi farmi. 
 








giovedì 14 febbraio 2013

VIBRATO

E' da un pò di giorni che mi gira questo post e ho deciso di scrivere oggi prima che me ne vengano in mente molti altri, come mi succede di continuo....purtroppo dal pensare a mettere per iscritto ce ne vuole!!! =(



Qualche giorno fa Veronica, la mia primogenita, mi ha passato questa canzone sul cellulare, dicendomi che gliel' aveva a sua volta passata tramite bluetooth la sua amica spiegandole che conosceva questa musica perchè  l'avevano fatta ascoltare al funerale di un suo amico giovane.

Una volta scoperto che anche in macchina potevo ascoltare tramite bluetooth le canzoni del mio cellulare, un giorno mentre viaggiavo spunta questa sviolinata. Mentre scrivo ora la sto ascoltando, ma vi assicuro che in macchina, in un abitacolo chiuso, piccolo e amplificato tramite casse mi sono venuti i brividi ovunque. Memore di quello che mi aveva spiegato vero ho immaginato una musica così ad un funerale e ho cominciato a piangere. Ho ripensato a mio cugino e alle mie due amiche che hanno perso la vita in un'età in cui si dovrebbe spaccare il mondo e non morire per un aneurisma mentre si viaggia in moto, per un infarto mentre si balla la danza del ventre su un palco o mentre si è in macchina di ritorno dal lavoro per schivare un cerbiatto......ed ecco la mia riflessione.

Abbiamo una vita che rispetto all'età dell'universo dura veramente zero, nemmeno poco. Se ci va bene, se ci arriviamo in buona o sufficiente autonomia, arriviamo a vedere i nostri pro-nipoti, come sta succedendo a 3/4 dei miei nonni. Ma io credo che si debba essere proprio fortunati, oggigiorno, con tutto ciò che si vede e si sente. Ma io mi chiedo: ma perchè dobbiamo passare la nostra inesistente vita (rispetto alla vita dell'universo, ovviamente....)a stare male, a piangere, a litigare, a prendercela, a farci dispetti, cattiverie.....ma cosa ci porta a vivere una vita così di malumori? Ovviamente parlo per chi, bene o male non ha grossi e gravi problemi, nè di salute nè di altro tipo.....ma insomma: abbiamo una famiglia, abbiamo chi ci ama intorno a noi, abbiamo quel poco di natura che ci avvolge, il cibo nel piatto, la musica che ci entra nel cuore, le piccole soddisfazioni quotidiane, siamo genitori, futuri genitori, mogli, mariti, nonni, compagni, amici, complici.....ma cosa ci manca? La macchina superfiga? Il cellulare super avanti? La televisione a super schermo? Cioè, ci manca solo quello? Voglio dire: se abbiamo tutto l'amore del mondo e poi anche tutto il materiale (che oggi come oggi è molto semplice avere...), ma cosa ci manca ancora di più??? Perchè ci arrabbiamo sempre? Ci sono genitori che in modo molto innaturale sotterrano i propri figli, ci sono persone che perdono persone molto care. Ciò che più mi spaventa è perdere dall'oggi al domani i contatti con chi amo....ma perchè non goderci veramente ogni singolo istante della propria vita con chiunque ci stia vicino e pensare davvero che potrebbe essere l'ultimo momento, per assaporarlo meglio??? Io credo che se mia zia, o i genitori di Erika, o il fratello di Loredana avessero saputo che il/la propri* figli* non sarebbe più tornat* a casa quel giorno che sono mort*, si sarebbero goduti ben di più gli ultimi istanti. Allora io credo davvero che si debba prendere spunto dalla "sfortuna" di queste persone e approfittare della presenza nostra e dei nostri cari. Ringraziare ogni giorno Dio(o chi per esso, insomma....) per ciò che ci ha dato, che ci sta proponendo e ci permetterà. Stringere e comunicare il nostro amore alle persone a noi vicine, arrabbiarci di meno e farci avvolgere dall'ottimismo un pò di più. Perchè in tutto questo mondo che si è creato basta il contorno ad essere triste.

Oggi è San Valentino. Non c'è festa più brutta per me perchè la trovo stupida, insignificante e troppo commerciale. Ma visto il post, voglio sforzarmi di vederla, forse, per quella che è nata e non per il traffico di cuori in tutte le vetrine dei negozi solo per fare soldo. E' un giorno d'amore. Che parla d'amore. Prendiamolo come tale. Un giorno in più all'anno per comunicare a tutte le persone a noi care che le amiamo, che vogliamo loro bene, che siamo con loro, che ogni istante con loro è una sviolinata che entra nel cuore ed ad ogni vibrato ci fa sentire il calore e l'emozione di quel singolo istante. Ed è quello che voglio comunicare a voi. 
Buon San Valentino, ma quello Vero!!!!
<3


venerdì 11 gennaio 2013

LA TUA BELLEZZA... =)


Stamattina dopo aver accompagnato le tre sorelle maggiori a scuola, siamo andati al bar, io e te, a festeggiare il tuo, ma anche un pò mio, compleanno. Il nostro primo compleanno. Il nostro primo anno di vita insieme. Anno in cui mi hai cambiato la vita, in cui mi hai fatto sentire viva e amata, coccolata e voluta. Non che le tue sorelle non mi abbiamo fatto sentire speciale per loro, ma sono sempre state più pappone....tu invece vuoi me e col fatto che prendi ancora la tetta, cosa che mi rende stra-felice (un anno di allattamento, e chi l'avrebbe mai detto????), il nostro rapporto è fisico, speciale davvero, molto forte.
Dicevo che siamo andati al bar, io ho fatto colazione e tu dormivi. E mentre bevevo il mio cappuccio, alla radio hanno trasmesso "La tua bellezza", di Francesco Renga. Ancora un pò e mi andava di traverso il cappuccio....era da quasi un anno che non la sentivo e da quando Renga l'ha cantata a Sanremo, per la bellezza della musica e delle parole, avevo deciso che quella sarebbe stata la tua canzone. Perchè la ascoltavo nel periodo che eri un pirulino, così piccolo e così dolce che per me eri davvero la mia bellezza.
Così me la sono riascoltata, ancora poco e piangevo dall'emozione perchè dopo tanti mesi proprio oggi io l'abbia risentita è stato un regalo del destino.
E allora tesoro mio, mentre ora sei lì che capricci per venirmi in braccio, ti faccio un mondo di auguri. Perchè questo tuo primo compleanno possa essere l'inizio di una serie di anni sempre migliori, perchè il tuo carattere testardo, permaloso e sicuro di te, nonostante tu sia così piccolo si formi al meglio e ti permetta di affacciarti alla vita senza troppe difficoltà.
Ti amo, Buon Compleanno amore mio,
la tua mamma