sabato 30 giugno 2012

FINE DELL'AVVENTURA....


 Fine. Fine di un'avventura durata quasi 5 anni. Solo chi ha passato il momento di una chiusura attività sa cosa si prova a svuotare un locale di ogni ben di Dio e consegnare le chiavi. Da una parte ci si sente sollevati pensando a ciò che si vorrà fare in futuro. Dall'altra ci si sente di aver "buttato" via tutti quegli anni.....
Quando ho preso l'attività di lavanderia, ho pensato che avevo trovato il modo di conciliare il lavoro (mio di donna-mamma) con la famiglia. Tenere le mie due bimbe in negozio, aiutarle a fare i compiti, a giocare con loro, a farle dormire nel retro, pensavo fosse il modo migliore per poter stare con loro e seguirle mentre io lavoravo, al posto di doverle lasciare ai nonni, babysitter e comunque allontanarmi da loro. Col tempo, però, mi sono resa conto che non era proprio il lavoro più adatto per stare con i bimbi: un pò perchè ho subito avuto problemi col vicinato che non mi permettevano di lasciare le bimbe a giocare nel cortile del retro del palazzo. Un pò perchè la lavanderia è un tipo di lavoro che quando aspetti il cliente, devi lavorare per lui....E un pò anche perchè dopo meno di un anno che ero lì, sono rimasta incinta di Maddalena e dopo pochi anni del Pisellone. Nel giro di 4 anni e mezzo vi ho "sfornato" 2 cuccioli per cui tutto è cominciato ad essere difficile. Dopo nemmeno 6 mesi che lavoravo alla grande il macchinario principale (la lavasecco) ha cominciato a zoppicare, dopo un anno scarso la crisi ha gambizzato tutti, attività comprese, poi litigi a non finire col vicinato (arrivati ad alzarsi quasi le mani, urlarsi in faccia, farsi i dispetti e chiamare i carabinieri....), altri macchinari o pezzi di macchinari che man mano mi lasciavano ed erano da cambiare ed io che cercavo disperatamente di superare il tutto con l'affetto dei clienti e della famiglia.
Ma arrivi ad un certo punto che tutto ti abbandona. Oppure tu abbandoni tutto. Niente più marcia: la famiglia, i pupi, il rapporto con il marito, le spese divoratrici....allora devi prendere una decisione.


 Ho messo in vendita l'attività più che per i soldi, per la continuità dell'attività, per non passare tutti i giorni davanti al locale e vederlo vuoto, triste e in affitto. E invece....
Ma ora che è tutto finito, comincia davvero la mia nuova vita.
Però in questi 5 anni ho avuto la fortuna di conoscere molte persone e questo lavoro mi ha insegnato molte cose. Tra le quali:
----> la cattiveria è una pianta grama: esistono persone veramente cattive, che pensano di essere furbe, che approfittano della tua ingenuità e che provano ad annientarti ma non sempre la fortuna e il buon Dio sono dalla loro parte.....c'è chi tramite avvocato ha provato a chiedere un rimborso di un vestito da sposa solo perchè pensava che fossi assicurata e che ha smesso di appellarsi aperchè ho capito l'inganno; c'è chi  ha minacciato le mie figlie di prendere loro per i capelli se avessero sporcato il cortile quando qualche giorno prima diceva che era bello vederle giocare nel cortile....
----> L'amministratore di condominio: c'è una categoria di lavoratori che in linea generale (ovviamente non tutti, anche i miei zii sono in quella categoria ma spero e sono sicura che loro non siano così perchè al di fuori del lavoro non sono disonesti, quindi...)viene scelta per fare da mediatore tra gli inquilini, ma i due che ci sono stati nel palazzo dove c'è il negozio hanno fatto sempre i comodi e seguito i bisogni di una famiglia in particolare, solo perchè questa ha 3 alloggi su 16 e perchè i componenti di questa (pessima) famiglia urlano più forte degli altri.... questi sono stati gli amministratori di condominio. Uno faceva un sacco di pasticci e non sapeva gestire nè i conti nè le persone con cui trattava o che lo chiamavano. L'altro invece, agli inizi della carriera, ha preferito compiacere alla famiglia in questione che fare gli interessi dell'intero palazzo in modo da poter avere in futuro carriera sicura....mah....
----> Il cliente non ha sempre ragione: un grande numero di persone mettono a dura prova la pazienza di chi sta dietro al bancone: insultando, sbeffeggiando, borbottando, parlandoti alle spalle, prendendoti in giro.  Sono gli stessi che prima ti danno dell'incompetente perchè pretendono il massimo e poi dopo qualche anno tu per loro sei diventato indispensabile....
----> La pazienza è la virtu dei forti: rincorrere le persone chiedendo loro anche il corrispettivo in denaro perchè venissero a ritirarsi alcuni capi lasciati in lavanderia per tutta una stagione....la cosa bella era sentirsi dire sempre la stessa cosa: "domani passo...." e non vederli mai.....
----> La confidenza alimenta la conversazione più dell'intelligenza. (François de la Rochefoucauld): quante confidenze e confessioni, quanti pianti e quanta tristezza le mie orecchie hanno sentito in questi anni dai clienti più affezionati. ma come li ho sentiti, così li ho cancellati. In quelle mura che ho lasciato oggi saranno conservate per sempre tutte le rivelazioni fattemi. Potessero parlare immagino che le mura (in generale) avrebbero tanto da raccontare.....

 Mi mancherà il lavoro, mi mancheranno alcuni clienti, il caffè e le colazioni presi con i vicini di negozio, i pasaggi delle amiche per un bacio o una risatina veloce, mi mancheranno i periodi in cui non riuscivo a passare da una stanza all'altra tanto ero piena di lavoro e i periodi in cui mi giravo i pollici perchè periodo morto.
 Ma quando la famiglia chiama, una mamma non può che rispondere a suo favore. 
E così si è chiusa la mia grande avventura di artigiana, commerciante ma più familiarmente:
 BELLA LAVANDERINA. =))









martedì 12 giugno 2012

TEMPO DI ASILO.....+ RICETTINA (Torta di Pandolce)

La scorsa settimana Mirko ed io siamo stati convocati alla riunione dell'asilo per l'inserimento di Maddalena il prossimo settembre. Per noi è già la terza riunione a cui assistiamo e devo purtroppo riconoscere che ogni volta è sempre peggio.....per la terza volta sono uscita da lì esasperata e disgustata, ribadendo per l'ennesima volta che mi dissocio dal modo di essere mamma che si deduce siano alcune genitrici agli occhi delle maestre. Innanzitutto conosco la maggior parte delle educatrici di quella scuola dell'infanzia da una decina d'anni. Sono un gruppo molto unito e le maestre cercano sempre di collaborare dal punto di vista educativo con i genitori perchè il bimbo si senta sempre "in famiglia", con le stesse regole e comportamenti simili in modo da non confonderlo. Quindi so che se le maestre durante la riunione hanno fatto certi raccomandamenti è perchè so che ci sono genitori che si sono comportati proprio in quella maniera, a dir poco.....vergognosa. Parere personale, naturalmente!!!
Dopo essersi tutte presentate hanno cominciato ad illustrare il loro programma e il loro metodo d'insegnamento. E da lì sono partite le esortazioni: la cosa che mi ha più imbarazzata è stata la preghiera  delle insegnanti di non dare una tachipirina al proprio bimbo alla mattina presto per poi portarlo a scuola dicendo che il figlio non ha più la febbre. Da far cadere la faccia....Al di là del fatto che la suppostina viene eliminata magari durante la giornata dal bimbo quando va in bagno, hanno ricordato che loro hanno un'esperienza trentennale con i bambini (detto terra terra ci hanno fatto capire di non prenderle per il naso). Mi sono sentita piccola così, come mamma è orribile sentirsi dire certe cose....anche se il mio comportamento, per quanto a volte possa essere distratto, è ben lontano da quello descritto dal team scolastico.....Trovo assurda l'idea che una mamma lasci il proprio figlio febbricitante a scuola, prendendo per il naso le maestre e mancando di rispetto prima di tutto al proprio bimbo e poi agli altri pupi dell'asilo. Assurdo davvero.
Un'altra preghiera è stata quella di non ritardare, nè per portare il bimbo nè per andarlo a prendere all'asilo perchè oltre al fatto che è irrispettoso per i propri figli che aspettano l'arrivo del genitore o che arrivano in ritardo alle attività scolastiche, per le bidelle che non possono pulire e per le maestre che non possono staccare, è anche pericoloso perchè il cancello rimane aperto ed è un niente che il bimbo esca dalla scuola se il personale è impegnato a parlare con i genitori dell'ultimo momento o è al telefono o a seguire un bimbo che va in bagno o altro ancora (stiamo parlando di 150 bimbi circa dai 3 ai 5 anni, non è poco!!!).
Un'altra richiesta verteva sull'abbigliamento dei bimbi. Hanno esplicitamente detto che sono indispensabili e sicuramente più consoni al luogo, abiti sportivi e non da cerimonia. Io dico: ma è possibile che una mamma debba portare una bambina vestita di tutto punto in un posto in cui si rotola per terra, pittura, scrive, mangia, manipola e chissà cosa ancora??? Ma cosa passa nella mente di una mamma quando la rende "fichissima" agli occhi degli altri ma impacciata in qualsiasi movimento faccia??? Ma pensa di essere intelligente o di essere reputata intelligente (ammesso che le interessi) quando prende in giro figlio, maestre, bidelle e gli altri bimbi? Perchè non pensa di avere a che fare con persone competenti che capiscono se un bimbo ha la febbre, se non sta bene, se ha i pidocchi o altre malattie esantematiche?? Ma soprattutto perchè non pensa come può vederla il proprio pupo che si vede trattare come un pacchetto nonostante non sia in forma, accompagnato a scuola nonostante la febbre o il malore o si rende conto che tutti i giorni è l'ultimo ad arrivare e l'ultimo a tornare a casa?? Per carità, nessuno è perfetto, tutti i genitori sbagliano.....ma tutti i giorni, nonostante i richiami degli insegnanti, nonostante le proteste del bimbo??? MAH......sono uscita dalla riunione esterefatta come le altre volte e con un grosso MAH sulla testa.....


E dopo questo grosso punto interrogativo che non so se mai avrà una risposta, mi distraggo con la ricetta della

 TORTA PANDOLCE
400 gr farina integrale di manitoba
150 gr pasta madre già pronta per il suo funzionamento
qb       acqua
cioccolato fondente a pezzetti, mandorle e nocciole a pezzetti, malto o sciroppo d'agave a piacimento

Impastare farina acqua e pasta madre fino a renderla una palla morbida. lasciare lievitare per un paio d'ore. Reimpastare aggiungendo cioccolato, madorle, nocciole e malto o sciroppo e metterla in uno stampo. lasciare riposare ancora per una mezzoretta. Infornare a 220 gradi per una ventina di minuti o finchè con vi sembra cotto con la prova dello stecchino. 

Questa torta è buona da mangiare così a fette, come panino o come biscotto nel latte/the.

Io non ho aggiunto altro perchè la mia dispensa in questo momento è priva di frutta secca, altrimenti forse avrei messo uvetta o fichi secchi. Comunque con la cioccolata non è venuta male....quindi 
Buon spuntino!!!!