martedì 27 dicembre 2011

Al mio Pisellone....



Eccoci....a 15 giorni dal tuo arrivo, sono qui in attesa con le mie ansie e le mie paure di plurimamma, che sono sicura non avrò più appena ti vedrò. Ma ora riesco solo più a perdere ore di sonno a pensare come arriverai, quando precisamente, come sarà dopo con te e con le tue sorelle, col tuo meraviglioso papà, con il lavoro, con la casa..... Ho trascorso una gravidanza immagino invidiabile da un sacco di donne, visto che non ho sofferto di nulla e mi è passata con un soffio e continuo a pensare che 9 mesi così meravigliosi non si possono concludere con un'operazione. E passo le ore a pregarti, a sperare che prima di 15 giorni tu voglia letteralmente catapultarti fuori, con i dolori giusti di un parto ma alla velocità della luce, per non dare il tempo ai medici di tirare fuori i loro ferri del mestiere. Tutto parrebbe coincidere perchè sia così....sei il quarto pupo, perfetto per il numero di figli che volevamo papà ed io. Sei un maschio, finalmente un erede dopo ben 3 donzelle petulanti....9 mesi in cui, pur lavorando, non ti ho sentito. Sto sentendo solo quest'ultimo periodo perchè ti assesti di continuo, mi spingi, mi tiri, ti giri, batti e hai il singhiozzo,mi fai male ma cerco di non lamentarti, perchè mi sei esploso 20 giorni fa dopo 8 mesi in cui, pur facendoti sentire, sei rimasto buono buono nel tuo spazio, nella tua acquetta e crescevi piano piano senza disturbare. Ti sei fatto sentire da subito, da dopo il test di gravidanza. Prima tramite la sensazione di avere tante bollicine nella pancia. Man mano i tuoi movimenti hanno preso una forma ed una consistenza più reale, tanto che anche papi poteva sentire la tua presenza. Ma sempre con la delicatezza di un ometto che ama la sua mamma, che non vuole farle del male, che la protegge persino. Ed ora sei esploso. Ora sei un ometto più forte, con gli stessi movimenti di qualche mese fa ma più grande. E ti vediamo prendere forma in questo pancione che ora si vede e se ne sente il peso. Ma mai, mai che in questi mesi tu mi abbia infastidita con nausee, vomiti, problemi di una gravidanza: mai che abbia sperato di finire in fretta queste nove lune per averti fra noi. Pur muovendoti e agitandoti quotidianamente.....Direi che quindi potrebbe essere tutto perfetto per concludere quest'ultima gestazione con un bel parto naturale, cosa che continuo ad immaginare possa avverarsi. E non dispererò fino alla fine di questo percorso insieme. L'ultimo. Che quando ti muovi e mi strapazzi ne assaporo ogni istante pur avendo male, perchè so che è l'ultimo. E spesso, quando la pancia mi si strizza e mi si accartoccia mi viene da piangere perchè sono momenti che non vivrò più. Una mamma lo sa quando è il momento di dire basta. E il mio è arrivato. Per essere una buona mamma non basta portare in grembo i propri figli, occorre continuare il lavoro dopo. Ed io ne ho per 4, per scelta, ma ce l'ho. E devo portarlo avanti questo lavoro. Quindi questa è una tappa che non vivrò più....e mi fa tanta tristezza sapere che non avrò più un pancione che crescerà, il cui pupo vivrà dentro di me per 9 mesi, che non sentirò più il battito come un cavallino galoppante, sì, mi fa davvero tanta tristezza. Mai pensavo di poter rimpiangere così un pancione, pur non avendo ancora comprato. Ma magari tutto ciò passerà appena ti vedrò. E spero, mi auguro e ci auguro (per te, per me, per papà) che tutto ciò si avveri con le gambe attive e senza puntura anestetica. Ma nel caso dovesse mai finire "male", in sala operatoria, cercherò di riprendermi in fretta, in modo da tornare a casa e ricominciare da quel punto con te, con le tue sorelle, con papà, tutti e sei, come abbiamo desiderato papi ed io quando uscivamo insieme. Una famiglia così numerosa da  "fare il giro del tavolo". 
A presto, Pisellone mio!!!!

martedì 20 dicembre 2011

Stella stellina......


Stella Stellina
 

Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna

Questa filastrocca mi fa capire proprio che ogni pupo deve stare con la sua mamma....non c'è altro affetto che  li possa consolare. Ho seguito io personalmente la crescita delle due pupe maggiori. Ero sempre a casa, andavo a lavorare quando arrivava il loro papà e tranne qualche suo viaggio di lavoro, non le ho mai lasciate in giro, se non per altro. Ma non per lavoro. Eppure sono state sempre molto indipendenti. All'asilo sono sempre andate molto volentieri, tra tutte e due ricordo di aver potuto contare sulla dita di una mano le volte che sono entrate piangendo e mi hanno lasciata col cuore straziata ma quando chiamavo dopo mezzora per sapere se la crisi era passata, rimanevo tranquilla perchè avevano già dimenticato tutto. Quando ho aperto l'attività di lavanderia l'ho fatto proprio per loro, per poterle seguire da vicino seppur lavorando, perchè in casa avevamo bisogno di un altro lavoro, ma io avevo questa idea fissa di non lasciarle "in giro" così ho deciso di aprire l'attività contando che nel pomeriggio potevano stare con me nel retro del negozio. Al di là delle scelte di cui mi sono pentita cammin facendo durante questi quasi 4 anni di artigiana, finchè non è nata la piccola le pupe sono state effettivamente con me. Avevo allestito il retro in modo che potessero fare i compiti e nel frattempo sono cresciute e, avendo l'abitazione dietro l'angolo della strada rispetto a dov'è il negozio,  riuscivano a stare anche a casa da sole, soprattutto quando erano in vacanza e potevano avere la possibilità di dormire un pò di più senza essere obbligate a svegliarsi per venire con me in negozio. Alla nascita di Maddalena ho modificato l'allestimento del retro del negozio che si adattasse più ad una neonata che a due bimbe di 6 e 9 anni che ormai facevano compiti e giochi a casa da sole per quell'oretta che aspettavano il papà dal lavoro al pomeriggio. Il problema della piccola è comparso quando ha cominciato a camminare. Ad un anno e mezzo ero ormai disperata (dopo 8 mesi di rincorse dietro alla piccola) perchè non riuscivo più a tenerla, fra i pantaloni stirati e gli indumenti puliti, fra il ferro da stiro bollente e i bottoni della lavatrice. Così sono intervenuti i miei suoceri. Pur essendo dispiaciuta del distacco, hanno cominciato a venire a prendersela gradualmente prima un paio di volte a settimana e poi via via tutti i giorni. Ho molto apprezzato il loro aiuto, anche perchè le hanno insegnato l'ordine, la pulizia, (cosa che a casa non si trova quotidianamente come dai nonni....  =(((  ),  hanno scandito la giornata tra  pappe, gioco e nanna secondo sue esigenze. Veniva il nonno verso metà mattinata e la riportava a metà pomeriggio. In questo modo sono riuscita a ricominciare a riorganizzare il lavoro in lavanderia che ultimamente facevo fatica a gestire con la piccola terremota......Tutto ciò avveniva ad Ottobre scorso, anno in cui non mi sono resa conto che c'era un problema: il cibo. Da subito abbiamo comunicato ai nonni la nostra scelta di non darle nulla di derivato animale: nè carne, nè latte e latticini, nè uova. Semplicemente frutta, verdure, legumi e cereali che ogni tanto le mandavo. Tutto ha abbastanza marciato fino a qualche mesetto fa. Maddalena ha smesso di voler mangiare a casa la sera. Vuoi per la troppa merenda al pomeriggio, vuoi per il palato che si stava formando, vuoi per non so cosa....sta di fatto che la sera era diventato un inferno. La maggior parte delle sere andava a letto senza cena (a casa nostra vige la regola: mangi questa minestra o fuori dalla finestra.....può essere condivisibile o meno, ma l'abbiamo sempre rispettata tutti ed ha sempre funzionato) e ci andava giustamente arrabbiata , nervosa e a volte piangente. Che ci fosse minestra, pasta, legumi, insalata, verdure....nulla di ciò che cucinavo le garbava più. Non credo di cucinare così male, ma optando per una cucina sana, non uso salse intingoli e condimenti da "leccabaffi" e finchè le bimbe grandi si rubano la pietanza dalla pentola immagino che il piatto cucinato non sia nemmeno così disgustoso.Sono consapevole del fatto che i bimbi passano quel periodo in cui non mangiano o per i denti, o per le afte (nel frattempo è comparso anche quel problema....occasionalmente aveva le afte, quindi tribulava a mangiare)o per scelta personale, e ci sta. Ma così era davvero troppo. Quindi l'altro pomeriggio abbiamo preso il coraggio a due mani, ho mandato il maritozzo in avanscoperta (visto che sono i suoi genitori...) e abbiamo comunicato loro che d'ora in avanti la bambina verrà a mangiare a casa. Ovviamente la loro reazione non è stata positiva come si sperava; mia suocera si è subito difesa dicendo che lei alla bimba ha sempre cucinato tanta frutta e verdura. Mio suocero invece ha subito attaccato dicendo che suo figlio ha sempre mangiato tutto ed è stato sempre bene. Ovviamente questo è stato un attacco personale a me, che dopo 13 anni che vivo con suo figlio, speravo non subire più. Invece ho incassato prendendomela perchè illusa che avessero capito che le decisioni che si prendono nella mia famiglia le si prendono insieme e non sono io che comando e che decido anche per lui. Ma vabbè......Sta di fatto che da ieri la donzella è tornata a pranzare con me. Sicuramente si tratta solo di 1 giorno e mezzo ed è meglio non illudersi della velocità con cui si è adattata a cambiare abitudini: Se ieri a pranzo ha provato a fare 2 storie per mangiare qualche pezzo di verdura cruda e il passato di verdure con l'avena, ieri sera ha mangiato qualche verdura cruda in più, la cotoletta di seitan con l'insalata di barbabietole senza battere ciglio. Ed oggi di minestra di lenticchie con la zucca se n'è scafonata letteralmente 2 piatti senza nemmeno accorgersene. 
Allora ho capito che i bimbi vanno proprio seguiti da noi genitori, tanto più se decidiamo per loro una vita diversa dalla quella media italiana. Sono tornata proprietaria delle eccezioni che voglio far fare a mia figlia: a tavola le ho tolto il bere, la frutta e la televisione, come d'altronde succede da un pò di tempo la sera. Le ho tolto il pane integrale della panetteria che i nonni le davano e le ho reintrodotto quello integrale fatto a mano in modo naturale. Le ho tolto la pasta tutti i giorni (che la nonna le cucinava un giorno con i ceci, un giorni con le patate, un giorno con i piselli, un giorno con le lenticchie.....) e finalmente la vedrò mangiare i cereali che con i nonni naturalmente non mangiava. Saprò quante caramelle o cioccolatini o patatine o pizzette mangerà  durante il giorno come eccezioni e riuscirò a gestire meglio il problema del catarro o delle afte a cui ogni tanto è stata soggetta. Sono sempre più convinta che la salute si conquista giorno dopo giorno mangiando veramente in modo sano (non basta mangiare frutta e verdure come pensa qualcuno, le accortezze per un'alimentazione corretta direi che sono molte di più!!!) e, con tutta la gratitudine che posso provare per i nonni che mi hanno aiutata fino ad ora, l'alimentazione che hanno loro è tutto fuorchè naturale. Consapevole degli sforzi che hanno fatto per cercare di seguire le nostre idee comprando il tofu, dandole yogurt di soya, proponendole i miei "surrogati" di sugo (di seitan) o pastina (in realtà erano cereali tritati grossolanamente che le mettevano nel passato) che mandavo loro, ho davvero capito che una cosa fatta bene va seguita personalmente e non sperando che gli altri la facciano per te. Il nonno è ancora un pò arrabbiato ma io lo lascio sbollentare, prima o poi gli passerà. Maddalena è tornata a casa ed è ciò che più conta per me, anche perchè il nonno la viene a prendere lo stesso per un'oretta e mezza o due e me la riporta a mezzogiorno. Quindi l'occasione per stare insieme ce l'hanno comunque....Ed ora ci prepareremo all'arrivo e al tran tran col pupo e, il prossimo settembre, la nuova avventura dell'asilo. =))

giovedì 15 dicembre 2011

DISAVVENTURA IN LAVANDERIA



Ho conosciuto i fratelli R. e l'azienda di macchinari per lavanderie/tintorie nuovi ed usati che rappresentano tramite lo zio di una mia amica. Essi vennero a guardare lo scorso anno la macchina lavasecco che avevo in negozio che mi dava dei problemi perché ormai vecchia. Io ormai non riuscivo più ad utilizzarla e mandavo i panni dei clienti a lavare presso un'altra lavanderia che gentilmente mi offriva il servizio di solo lavaggio.
Ad inizio dicembre il fratello minore si è presentato in negozio dicendomi che avevano sottomano 2 macchine, una simile a quella che avevo già in negozio, con distillazione manuale ed una a distillazione continua che proponevano a prezzo minore. Ovviamente io essendo aperta da non molto, optavo per una spesa minima ed in più per una macchina a distillazione continua che mi permettesse, quindi, di non fermare per mezza giornata la macchina per la distillazione del percloro. Poiché avevano fretta di svuotare la lavanderia che mi avrebbe fornito, tramite i fratelli R., la lavasecco ho accettato di buon grado di ricevere l'installazione della macchina a metà mese premettendo al Sig. R. che non avevo tutta la cifra a disposizione per pagargliela. Egli mi rispose che ci saremmo aggiustati e che l'importante era che avessi i soldi per pagare gli operai che sarebbero venuti quel giorno ad eseguire il cambio. Così a metà Dicembre scorso i fratelli R. e 2 operai si sono presentati in negozio e hanno cominciato a lavorare. Il lavoro alla fine è stato completato nel pomeriggio (il pranzo al bar-ristorante di fronte al negozio è stato pagato dalla sottoscritta per scelta personale)e quando è stata installata la lavasecco “nuova” ho visto che come meccanismo era molto simile a quella vecchia, così ho chiesto quanti anni avesse. Mi fu risposto che poteva avere una decina di anni e che prossimamente mi avrebbe fatto avere le istruzioni per il lavaggio. Un paio di giorni dopo l'installazione della nuova macchina  passò il fratello maggiore, addetto all'economia dell'azienda, a cui stupidamente consegnai più assegni post-datati (che non avevo idea fosse un gesto penalmente punibile) con la cifra pattuita.  All'inizio vennero varie volte per insegnarmi i primi passaggi per lavare e asciugare. Arrivarono le feste di Natale e le loro visite da quotidiane da rare diventarono inesistenti nel giro di 10 giorni. E la macchina cominciava già a dare i primi problemi tecnici: un tubo perdeva acqua ad ogni lavaggio e una guarnizione secca permetteva la fuoriuscita dell'odore di percloro che infastidiva me che stavo nel negozio tutto il giorno e i clienti che entravano 
durante la giornata. Inoltre la macchina durante il momento della centrifuga traballava in maniera smisurata, tanto da ottenere un richiamo verbale dall'amministratore del condominio per troppe vibrazioni che addirittura sentivano i condomini del 4 piano. E ancora, la guarnizione della vasca dei fanghi (rifiuti tossici) secca anche quella, permetteva la fuoriuscita, seppur minima, dei fanghi sul pavimento. Durante le feste natalizie, nonostante i problemi e il fatto che fossi aperta al pubblico non li chiamai per rispetto delle feste.
Ho scoperto, chiamandoli nell'anno nuovo, che avevano subito un lutto in famiglia. Il padre, che a metà dicembre era grave, li aveva lasciati quindi al telefono mi fu chiesto di pazientare, che subito dopo la burocrazia e l'aiuto morale alla mamma, sarebbero tornati al lavoro. Nel frattempo non avevo in mano nulla del pagamento effettuato con gli assegni, ma rimasi sulla fiducia ed attesi un loro riscontro, pensando che fosse umanamente una mancanza di rispetto chiedere loro una dichiarazione di pagamento. Nel bel mezzo dei miei problemi tecnici e dei loro famigliari pensai di rivolgermi allo zio della mia amica che venne una mattina del nuovo anno e mi mise a posto la perdita di acqua eseguendo dei raccordi che avrebbero dovuto eseguire subito i tecnici quel giorno durante l'installazione ma che a detta loro sarebbe stato un lavoro che avrei dovuto far eseguire da un idraulico a mie spese. Nel frattempo mi si era accesa una spia sul quadro che non sapevo cosa fosse perchè non in possesso di istruzioni e la macchina non asciugava più i panni, lasciandoli umidi e impregnati di percloro. Lo zio della mia amica si occupò di toccare un po' di spie qui e là sul pannello dei comandi e dichiarò che la spia accesa fosse normale. Mi chiese quindi un rimborso spese per il passaggio e se ne andò. A distanza di 40 giorni dall'installazione della lavasecco finalmente il Sig. M. si presentò in negozio con un operaio per vedere quale fosse il problema e finalmente scoprii che la spia rossa non era altro che mancanza di acqua. Mi insegnò così a risolvere il problema e riguardo le eccessive vibrazioni durante la fase di centrifuga mi dissero che esse erano dovute ad un fissaggio a terra della macchina in parte in zona di sabbia ed in parte in zona di muratura e che non essendo quindi tutta in muratura le viti fissate non tenevano a sufficienza. La soluzione era chiamare un muratore (a mie spese) far bucare il pavimento e creare dei pozzetti in cemento in modo da fissarla meglio. Questa soluzione non mi ispirò perchè essendo in affitto non volevo ridurre il pavimento del locale in un colabrodo. Quindi la tenni così e, per evitare troppe oscillazioni della macchina, cominciai a fare lavaggi meno carichi in modo da evitare troppi movimenti della lavasecco e aumentando i lavaggi settimanali. A marzo anche il fratello maggiore si presentò in negozio per definire la burocrazia e dopo la mia protesta, mi scalò il servizio pagato per l'intervento dello zio della mia amica. Da quel momento in avanti mi aspettavo tornassero per portarmi un cambio di guarnizioni, ma nulla avvenne. Nel frattempo l'estate era alle porte e la situazione non cambiava se non che gli assegni venivano incassati mese dopo mese. Parlando con altri miei fornitori a proposito della macchina e dei fratelli R., venne fuori che tutti stavano alla larga da loro perchè abituati a lavorare in modo poco corretto in tutta la zona di Torino e cintura: svuotavano le lavanderie che chiudevano per fine attività rimuovendo macchine che invece di finire dismesse venivano letteralmente rifilate ad altre lavanderie al cui interno lavoravano evidentemente persone incompetenti e ingenue come me. In effetti mi resi conto di tutto ciò perchè sulla macchina non esisteva una targa d'immatricolazione né ho ricevuto col tempo istruzioni e garanzia della stessa. Finalmente insospettita chiamaio un tecnico con cui collaboro da quando ho aperto il negozio. Quando venne a vedere la macchina si mise le mani nei capelli: la macchina era una vecchia lavasecco non più in commercio perchè non più a norma (in effetti nei comandi aveva ancora la scheda di programmazione, come l'aveva la macchina che avevo sostituito, cosa che non hanno più le macchine dal 1995 in avanti a norma Cee). Le vibrazioni rumorose non erano dovute al problema del pavimento, come aveva già detto un muratore a cui mi ero rivolta, bensì alle viti di fissaggio sotto l'apparato della centrifuga. E per quel che riguarda le guarnizioni il perito mi disse che era normale che non me le avessero sostituite in tutti questi mesi: non essendo più in commercio sicuramente i fratelli R. non avrebbero saputo dove reperirle.
Sfinita,  ad Agosto mi sono rivolta ad un avvocato. Un avvocato donna con gli attributi giusti a detta di varie persone tra cui mia mamma, i miei suoceri, mia cognata e una mia amica.  Speranzosa che tutto si chiudesse in fretta, senza non pochi problemi anche con l'avvocato stesso, finalmente un paio di settimane fa sono venuti a togliermi il macchinario. 
Mi sono chiesta quante siano le persone disoneste che ci attorniano ogni giorno. Sono davvero tante. Ma la cosa che rende il tutto più ignobile è che questi Fratelli R. sono padri di famiglia, genitori che insegnano ai loro figli la disonestà giorno dopo giorno. Che passano ai loro cuccioli l'idea di "fregare il tuo prossimo", perchè bisogna proprio essere in gamba per smontare un macchinario che dovrebbe finire in discarica, pulirlo, sistemarlo un pò e passarlo in un'altra lavanderia, installarlo e raccontarci su un sacco di balle pur di guadagnarci una misera cifra. Eppure è andata così. Ed io mi sono sentita la Regina dei fessi, degli ingenui e degli inesperti in materia. Ma la cosa che mi consola di più è che dopo 4 anni di attività ora sono una lavanderia ecologica, che non nuocerà più l'ambiente nè in primis le mie figlie che stanno in negozio con me. Però mi rimane l'amaro in bocca, per vari motivi: uno, quello di non averli denunciati. Il problema è che avevo la gravidanza in corso e non mi sentivo proprio di finire davanti a giudici o in tribunale.....volevo togliermi il problema al più presto. Due, essendo arrivati ad accordi senza bisogno di tribunale, io mi sono dovuta sobbarcare le spese di un avvocato e loro no, perchè non hanno risposto con l'avvocato, ma facendosi 2 conti evidentemente costava meno loro venirmi a togliere la macchina. Quindi è vero che alcuni dei miei assegni non li hanno più incassati...però è vero che hanno guadagnato una parte di soldi su un rottame. Ed io ci ho perso un macchinario in negozio indispensabile al lavoro senza chiedere loro i danni morali, lavorativi ed etici. Tre, non sono sicura che il rottame non sia stato di nuovo rivisitato e rifilato ad un'altra lavandaia fessa come me, cosa che mi turberebbe sul serio!!! 
Ma la storia è finita, l'amaro in bocca c'è ma la voglia di migliorare il lavoro nella mia attività è molto, quindi mi sistemerò in altro modo pur senza la macchina. E d'ora in avanti terrò un occhio sempre aperto sui disonesti che passano nel mio negozio. Per come sono fatta io non sono sicura che li riconoscerò, ma nel frattempo mi auguro che il lavoro disonesto di questi Fratelli R. verrà prima o poi smascherato. Lo spero con tutto il cuore. 

martedì 6 dicembre 2011

Festa di compleanno



Domani sera si svolgerà la festa di compleanno della figlia di una mia carissima amica, nonchè compagna di Veronica, la mia primogenita. Ora con l'età che avanza si opta per la cosiddetta pizzata; un gruppetto di pupacchiotte che sta entrando nell'adolescenza si trova in pizzeria e consuma pizza e dolce mentre chiacchiera e scatta foto con cellulari e macchinette fotografiche.....A questa pizzata partecipano le mamme delle festeggiate ( tavolo a parte, naturalmente!!!) che si trovano tra loro e nel mentre tengono d'occhio quella massa di ormoni che brulicano nel tavolo a fianco.... =D
La mia cara amica, per completare la serata e renderla ancora più piacevole, ha pensato di invitare anche un'altra nostra carissima amica comune (siamo le tre moschettiere, ci conosciamo da anni e stiamo molto bene insieme!!) e me a mangiare la pizza con lei. Ben venga, se è un momento in cui prese tra figliame vario e lavoro possiamo incontrarci per una pizza (cosa che tra l'altro ogni tanto facciamo per scambiarci le ultime novità che non si possono raccontare in quei pochi minuti che ci si trova davanti alla scuola o per telefono...), quindi abbiamo accettato entrambe con piacere. Se non fosse, purtroppo, che Veronica non è stata invitata alla serata dalle 2 festeggiate. Non mi stupisce più di tanto e soprattutto la cosa non mi sconvolge perchè conosco e convivo quotidianamente col caratteraccio di mia figlia e so che in effetti lei e la figlia della mia amica non vanno d'accordo e a ben pensarci i due caratteri non collimano dai tempi in cui noi mamme ci conosciamo. Ma subito la cosa non mi ha scalfita più di tanto, perchè per scoprire che Vero non era stata invitata ci ho litigato ben bene e subito, per concludere il discorso, le avevo detto che io sarei andata ugualmente mentre lei, per il secondo anno consecutivo, sarebbe rimasta a casa. Anche l'anno scorso non era stata invitata alla medesima festa, ma io ero andata lo stesso alla pizzata perchè nel frattempo l'avevo messa in castigo e volevo proprio farglielo vivere come un castigo. Ma quest'anno no. O meglio: in castigo combinazione ci sarebbe stata lo stesso per via del rendimento scolastico, ma visto che ultimamente non la sto più facendo uscire già da un pò, ero pronta a fare un'eccezione e permetterle la serata con le compagne. Parlando con la mia amica l'altra mattina è venuto fuori che era incarognitissima perchè anche lei ha litigato con sua figlia che non ha incluso nella lista degli invitati la mia bimba e voleva che la invitasse: confrontandosi con lei, però,  ha capito che proprio la ragazzina non voleva saperne perchè non si piacciono e non si parlano. E come biasimarla? D'altronde stanno vivendo un'età in cui cominciano a formare le loro idee, cercano il confronto e i litigi con i genitori a volte apposta per farci capire che stanno crescendo.....non è facile per noi imporci su certe loro scelte e sono convinta che, anche se in casa ho "la  parte lesa", la mia amica abbia fatto bene a non insistere troppo affinchè si ottenesse l'invito. Probabilmente la festa sarebbe stata rovinata ad entrambe; alla festeggiata che si sarebbe sentita obbligata a vedere chi non voleva e all'invitata che si sarebbe sentita di troppo. Personalmente ho vacillato un pò, subito pensavo di andare e mi sono accordata per l'orario e il passaggio. Ma quando ho letto il dolore della mia pupa che ha pianto e si è disperata perchè non era stata inclusa alla festa, ho capito che per quanto bene voglia alla mia amica e per quanto piacere mi avrebbe fatto passare una serata con le mie 2 amiche, sarebbe stato più importante vedere mia figlia contenta perchè mi sono messa nei suoi panni e perchè, per una volta, mi sono schierata dalla sua parte. Ammetto di darle spesso contro: le dico sempre che se le persone ce l'hanno con lei non è perchè sono persone cattive, ma è perchè lei si è posta in modo da mettersele contro e che quindi chi è cagion del proprio male pianga sè stesso....Ma riflettendoci proprio non me la sarei sentita di andare a mangiare tranquillamente una pizza mentre lei rimaneva a casa quando, vista l'occorrenza, sarebbe dovuto essere il contrario. Così  domani pensavo di mandare un sms alle mie amiche scusandomi con loro della mia assenza. Mi sarei inventata una serie di contrazioni e di stanchezza così mi sarei assicurata che anche la mamma della festeggiata fosse più tranquilla e avrebbe passato comunque una serata piacevole anche in mia assenza, senza incarognirsi troppo. Poi le avrei parlato il giorno dopo e le avrei spiegato la vera ragione per cui ho deciso di non andare. Ed essendo una mamma anche lei, sarei stata certa che avrebbe capito la mia scelta. 
Invece, dato che oltre ad essere mamma è anche una grande amica (mica me le scelgo a caso!!! =)) ), stamattina si è presentata in negozio dicendomi che doveva togliersi il callo, che ci ha pensato e che dovevo essere sincera con lei perchè noi dovevamo stare fuori dalle scelte delle nostre pupe. Mi ha detto che ci ha meditato su e che non mi dovevo sentire obbligata ad andare solo perchè le avevo confermato la mia presenza, che pensava solo al bene di Vero e che mettendosi nei suoi panni capiva che per la bambina poteva essere una sofferenza il fatto che andassi io e non lei. E così in quel momento mi sono rilassata e le ho detto la verità, spiegandole che non me la sentivo proprio di andare e aggiungendole che le avrei raccontato una piccola bugia per non incarognirla di più e che poi gliene avrei parlato con calma. Ma non è servito. Certe cose tra amiche, se ci si intende sul serio, vengono fuori con naturalezza. Così, in questa situazione credo che  sia Vero che io abbiamo imparato una lezione di vita. Che si spera ci serva in futuro.