venerdì 21 ottobre 2011

Karate ieri, karate oggi....

Quando ero piccola, avevo circa 4/5 anni, mia mamma ed io ci siamo iscritte in una palestra di karate. Allora abitavamo ancora a Torino, io ero figlia unica e piuttosto libera di provare vari sport. Ne ho provati davvero tanti, quello era il periodo di karate. Non ricordo esattamente l'iter di mia mamma, ma ricordo bene che per il mio passaggio dalla tuta da ginnastica al kimono, quindi alla cintura bianca, mi ci è voluta un'eternità pari quasi ad un anno. Ovviamente dopo un piccolo esame. Dopodichè ho cominciato il "vero" karate, fatto di vera disciplina. Silenzi, saluti, sgridate, ubbidienza. Come si dovrebbe osservare una vera disciplina orientale, a mio parere. Con gli anni, trasferendoci fuori città, abbiamo smesso, per poi ricominciare a singhiozzo tra le maternità di mia mamma e il daffare mio scolastico. Infatti lei, che ha singhiozzasto di meno e disciplinato di più è arrivata alla cintura marrone, la penultima. Io mi sono fermata all'arancione, la terza. Però insieme alla cintura mi sono proprio resa conto di aver appreso tanto altro. Da quando ho smesso, a 18/19 anni, non ne ho più parlato; ho fatto altri sport, compatibilmente con l'arrivo nel mentre delle mie pupe. Ma mi è sempre rimasto nel cuore, ricordandomi sempre della promessa di arrivare alla cintura nera che avevo fatto ad un'amica karateka che ha perso la vita a 23 anni in un incidente stradale nel periodo in cui praticavamo la disciplina insieme.....Comunque lo stesso insegnante che avevo lasciato 10 anni fa, l'ho ritrovato ora che anche una delle mie figlie quest'anno ha voluto provare il karate. Non è cambiato nulla, baffoni aveva, baffoni ha, magari poco più grigi visto gli anni che sono passati, ma sempre grintoso, simpatico e sempre più maestro, ma.....c'è un ma. Ho seguito un paio di lezioni per vedere com'era messa la mia pupa. E ho notato che non c'è più disciplina. Bimbi che entrano sul tatami (sul tappeto) con le calze, addirittura le paperine di danza classica ( O_o ) o le scarpe, che urlano, che giocano, che ridono....altri che arrivano con mezzora di anticipo per il turno dopo e si mettono a giocare a palla, con la corda, a ridere tra loro, rincorrersi......quella che io ricordavo una palestra silenziosa è diventata, dopo 10 anni una sorta di parco giochi, dove il maestro sbotta solo più quando non si sente quello che dice, ovvero non si capisce più niente. Senza contare che il kimono si compra appena ci si iscrive, con tanto di cintura bianca e che nel giro di pochi anni si arriva alla marrone. Alcune bimbe, compagne della mia primogenita di 11 anni, sono già alla marrone:  per fortuna c'è il limite che la nera si può prendere a 14, altrimenti nel giro di pochissimo e alla minore età si diventa pressochè maestri di karate......sono rimasta sconvolta perchè mi sono proprio resa conto che questa disciplina è diventato solo più uno sport qualunque che di rigore e severità parrebbe non avere più nulla. Tutto ciò mi intristisce, non riesco a non pensare che avrei dovuto prendere la cintura nera quando era ancora una disciplina come si deve.....ora mi sembrerebbe tutto talmente semplice da non aver quasi senso.....da non esser più quasi invogliata, perchè vorrei arrivare a prendere la cintura nera perchè sono brava e me la merito, non perchè tutti la prendono, basta dare l'esame..... Che delusione.....!!!!  =((((

domenica 16 ottobre 2011

Soya e derivati

Oggi pomeriggio ho autoprodotto il latte di soya. Da 100 gr di fagioli che ho messo in ammollo ieri, mi è venuto 1litro e 200 di latte. Così con 800gr ho fatto lo yogurt che ora si sta formando nella yogurtiera e col rimanente latte (quindi 400 ml) ho fatto 
La ricotta



Ho aggiunto alla bevanda di soya 3 cucchiai di aceto di mele, lasciandolo dividere per un pò. L'ho messo nella formina apposita....di cui al momento non ricordo il nome.....l'ho lasciata riposare una mezzoretta poi l'ho ripresa, rimischiata con il residuo, girata, condita con sale ed erba cipollina e rimessa nella formina.
L'ho messa in frigo perchè si raffreddi bene e si compatti. 





FRITTELLE DI OKARA


Ieri ho fatto la purea col Bimby che frullandola la rende molto cremosa. Siccome me n'era rimasta un pò d'avanzo nel frigo ho deciso di fare un esperimento. Ho preso l'okara fresca fresca (anzi, direi calda.....), la purea rimasta, un pò di farina e siccome mi pareva troppo....."calorica", ho cotto degli spinaci e ne ho fatto un frullato, in modo da rendere verde l'impasto. Siccome la purea era già gustosa, ho condito con poco sale, noce moscata e erbe secche. L'impasto però è rimasto liquido per fare le solite polpette,
così ho scaldato l'olio in una padella e ho formato delle frittelle con 2 cucchiai.



Una volta cotte le ho messe sullo scottex a scolare. E la mia pupa grande ha fatto da cavia, le ha assaggiate e...pollice in su!!!!! =))

 Domani sera accompagnerò le polpette di okara con le zucchine del metro, semplicemente tagliate a tocchi e passate in padella (la mia padella, quella di ceramica....) con un pò di shoyu e olio crudo. 

 E' stata una giornata culinarialmente produttiva che mi ha appagata molto. Alla prossima!!! =))