martedì 19 luglio 2011


Stamattina sono arrivata di corsa al lavoro e non ho notato la bottiglieria di fronte al mio negozio....in compenso c'era un capannello di gente davanti al mio, di negozio, che parlavano. Io subito non ho ascoltato, anche perchè parlavano in piemontese, avrei proprio dovuto fermarmi a tradurre. Invece ho aperto, sono entrata, ho servito una signora che nel frattempo aspettava me e quando anche la nonna sopra il negozio è scesa e si è fermata a parlare con le altre persone, mi sono decisa ad uscire, spospettosa. Sentivo che parlavano di un uomo, che stava male, che si vedeva da lontano che non era in forma e sembrava in coma.....Tutti asserivano e commentavano, al che ho cercato di capirne di più chiedendo cos'era successo. Mi è stato risposto da uno dei signori che era morto Piero, al che ho guardato il negozio di fronte al mio e ho visto le serrande abbassate e il biglietto "chiuso per lutto". Subito mi si è fermato il respiro per un attimo.....sono rimasta sconcertata. Sapevo che non stava per niente bene e spesso non si capiscono le sofferenze delle persone che stanno male se non le si frequenta....ma non avrei mai pensato di alzarmi un mattino, arrivare al lavoro e venire a conoscenza di un lutto di quartiere. Piero lo conosco da vari anni. Abito a Piscina da quasi 11 anni e passando là davanti l'ho sempre visto fuori dal negozio con il suo camice da vero bottigliaio/droghiere a fumarsi la sua ennesima sigaretta (già al mattino presto era l'ennesima.....). Poi col passare degli anni sentivo parlare della sua insolenza nei confronti delle donne, bambine e anziane che gli passavano davanti. Ne aveva da ridire su ognuna, chi per il didietro, chi per il balcone davanti, chi per il fisico mozzafiato e chi per, al contrario, il fisico sciupato.....Non era affatto uno stinco di santo, infatti quando ho aperto l'attività di fronte a lui ho cominciato a sentire dal vivo i suoi commenti,  le sue battute sfrontate e le risposte stizzite ed indignate che le donne con cui parlava gli rispondevano a tono......Ogni giorno, la proprietaria del negozio di scarpe, doveva scopare uno sterminio di cicche buttate dalla finestra della sua abitazione che durante la pausa pranzo e dopo la chiusura serale si ritrovava sul marciapiede.....era un bel tipino, con i suoi pregi (che io in realtà non ho avuto modo di scoprire più di tanto....) e i suoi difetti......però stamattina mi è venuto lo stesso il vuoto dentro. In paese non si è parlato d'altro e durante la giornata c'è stata un bel viavai di persone che andavano a portare il loro saluto e a far sentire la loro vicinanza dalla moglie. Ancora più triste è vedere il negozio chiuso, che finchè c'era Piero quell'attività era sempre aperta, era sempre il primo ad aprire e l'ultimo a chiudere....I suoi amici non l'hanno abbandonato da quando è cominciato a stare male, chi andava a trovarlo, chi lo accompagnava alle visite di routine, chi gli suonava il campanello e gli parlava dalla finestra.....sono tutti quegli omoni che come lui non lesinano apprezzamenti sui vari corpi femminili, quelli che se parli con loro, come Piero, pare siano dei viagra camminanti e che facciano e riescano a combinare tutto loro.....sono quelli che stamattina si asciugavano le lacrime e camminavano come uomini spersi per la strada....ogni tanto s'incontravano davanti alla bottiglieria, parlavano un pò e poi si allontanavano, ognuno per la sua strada, con capo chino e camminata mesta....In più oggi il tempo freddo e piovoso incorniciava la giornata triste, in cui personalmente non riuscivo a distrarmi......perchè una persona può essere pessima, mediocre o meravigliosa, ma quando la conosci e la vedi tutti i giorni, anche se non ti è simpaticissima, quando viene a mancare lascia comunque un vuoto più o meno grande. E anche se a grandi linee lo si conosceva come una persona screanzata, comunque a me ha lasciato un vuoto. E mi dispiace per la sofferenza che ha dovuto subire in questi ultimi 2 anni. E mi dispiace per la sua famiglia, moglie, figli e nipoti che l'hanno amato, sopportato, criticato, aiutato, sostenuto, adorato, giustificato, tollerato, appoggiato........
Ciao Piero....

mercoledì 6 luglio 2011

Autoanalisi e bocciatura...



....e di nuovo quell'ansia da prestazione ti attanaglia lo stomaco, ti senti impotente davanti al fatto compiuto, sperando non degeneri ancora di più...ma ti chiedi: dov'eri quando è cominciato a succedere, cosa facevi, se c'eri e se sì, visto che c'eri, a cosa pensavi, perchè di sicuro non pensavi a ciò che stava accadendo.....come hai fatto ad avere le fette di prosciutto davanti agli occhi e ancora, se accade ora che la situazione puoi averla ancora sotto gli occhi, tra qualche anno cosa farai? Il mestiere di mamma è qualcosa di impossibile, io credo, da fare alla perfezione. Ma sono dell'idea che qualsiasi altro mestiere si faccia meglio, che dia anche più soddisfazioni perchè se fatto bene te ne accorgi subito.....non vorrei essere mai una mamma perfetta, ma alcune soddisfazioni su me stessa per le prove che cerco di superare tutti i giorni, come tutte le pluri-mamme lavoratrici, vorrei provarle da subito per poter continuare al meglio. Mi accorgo invece che fare la mamma e non sentirsi adeguata agli occhi delle mie figlie mi fa sentire inutile. E averne un altro in grembo mi fa paura, penso che se non ce l'ho fatta con la prima, ci ho provato con la seconda e non ci riesco con la terza....cosa ne sarà del quarto??? Dove ce l'ho quell'istinto materno di cui si parla tanto? Dove, quella pazienza che una mamma amorevole dovrebbe avere??? E ancora, dov'è quell'attenzione particolare che dovrei dedicare loro in quanto tutrice e genitrice? Sarà per quello che tanti mi hanno detto che sono coraggiosa a decidere di averne un altro, perchè dopo averne rovinate 3, ho il coraggio di comprometterne un altro? 
E' da ieri sera che mi chiedo: come ho fatto a non accorgermi che la mia bimba, di buona forchetta e normalmente mangiona, non mangiava da una settimana? O meglio, più che accorgermi, come ho fatto a non approfondire la situazione e dare la colpa solo al caldo e alla sua stanchezza? Veniva a casa dicendomi che era stata sul punto di svenire dopo pranzo e che aveva mal di testa.....ho sempre imputato il suo malessere al caldo, immaginando che non sapesse nemmeno cosa significhi "sentirsi svenire" (lei è molto teatrale.....)e che il mal di testa fosse dovuto allo stare dentro il capannone dopo pranzo dopo una mattinata di pieno sole, dato che anche l'altra pupa più grande se ne lamentava.....allora ho supposto che l' "effetto serra" del capannone li sfiancasse più del solito.....Mi portavano i baracchini vuoti, la borsa del pranzo senza più niente, non ho nemmeno mai immaginato di chiedere hai mangiato abbastanza....quando il cibo che preparavo loro era abbastanza..... ma dov'è il mio istinto materno??? e quando ho intenzione di svilupparlo, se mai ci riuscirò??? E mi chiedo.....ma quando le mie figlie saranno più grandi e più autonome, come mi accorgerò dei loro problemi più o meno gravi, se ora non mi rendo conto che mia figlia potrebbe cadere in un buco senza fondo???? Sentirmi dire, tempo fa da una persona che mi sta a cuore di non essere una buona madre mi ha fatto male, davvero molto male. Quella frase, detta sicuramente per spronarmi e non per ferirmi, quella volta mi è rimasta sul gozzo, ma mi rendo conto che alla fine non erano parole "pour parler"..... un fondo di verità ahimè c'era ed io ora lo sto capendo......e mi chiedo: ma con che coraggio sto per avere un altro bimbo e fino ad ieri mi sentivo pure euforica????? Ora mi sento solo inadatta ed impaurita, sento che tutti i miei criteri per sentirmi non per forza una buona mamma, ma almeno attenta alle esigenze delle mie pupe sono crollate. La mia testa è piena di dubbi sui miei principi attivati sull'educazione delle bambine finora.....Forse chi mi ha detto che avere un quarto figlio non è coraggio ma incoscienza non aveva, ahimè, tutti i torti....  =(((  
Ed indietro non posso più tornare.....